Diritto e Procedura Civile


Il Caso.it, Sez. Giurisprudenza, 9356 - pubb. 31/07/2013

Criteri per risolvere le questioni afferenti la competenza

Tribunale Verona, 15 Maggio 2013. Est. Mirenda.


Criteri per risolvere le questioni afferenti la competenza.

Controversia tra due società italiane operanti nel settore automobilistico e legate tra loro da contratto di “service – Competenza della Corte di Appello territorialmente competente ai sensi dell’art, 33, comma 2, L.287/1990 – Presupposti.



In virtù del principio generale, di cui all’art. 38, u.c., c.p.c. le questioni afferenti la competenza (al pari di tutte quelle  inerenti, più in generale, al presupposto processuale della c.d. capacità del giudice) vanno esaminate “in limine litis” ed in via delibativa, esclusa ogni specifica attività istruttoria, mediante l’inquadramento sommario della lite sulla scorta del primo confronto dialettico tra la prospettazione attorea e quella – contro fattuale – del convenuto, senza che il relativo approdo delibativo riverberi in alcun modo sui successivi accertamenti di merito ed istruttori. (Massimo Vaccari) (riproduzione riservata)

Rientra nella competenza della Corte di Appello territorialmente competente, ai sensi dell’art. 33, c.2, L. 10.10.1990 n. 287, la controversia nella quale l’attore sia una società italiana, priva di caratteri transazionali e operante in un ristretto ambito territoriale, che lamenti il carattere anticoncorrenziale di alcune diposizioni di circolari emesse dalla convenuta (società italiana di diritto italiano) alla quale l’attrice è legata da un contratto di “service partner” qualora dette circolari siano istituzionalmente destinate a disciplinare l’assistenza e la ricambistica somministrate dai “service partner” nel solo ambito italiano, senza che siano percepibili, obiettivi riflessi ostativi al libero commercio tra gli Stati dell’Unione. (Massimo Vaccari) (riproduzione riservata)


Segnalazione del Dott. Massimo Vaccari



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