Diritto Penale


Il Caso.it, Sez. Giurisprudenza, 15949 - pubb. 14/10/2016

Oggetto e limiti del sequestro preventivo in caso di emissione di fatture per operazioni inesistenti

Cassazione penale, 24 Agosto 2016, n. 35459. Est. Antonella Di Stasi.


Reati tributari – Emissione di fatture per operazioni inesistenti – Concorso col reato di utilizzo di fatture per operazioni inesistenti – Esclusione – Reato plurisoggettivo: non sussiste – Principio solidaristico: esclusione – Sequestro preventivo – Su utilità diverse dal prezzo del reato – Limiti



La condotta posta in essere dal soggetto che emette le fatture per operazioni inesistenti e quella di chi si avvale di dette fatture sono “autonome” e non danno luogo ad un illecito plurisoggettivo (il concorso nel reato è anzi espressamente escluso dal legislatore), sicché non può trovare applicazione il principio solidaristico (con conseguente irrilevanza del riparto tra i correi del profitto conseguito) affermato dalla sentenza delle Sezioni Unite n.26654 del 27/3/2008.
Per il reato di emissione di fatture per operazioni inesistenti deve farsi riferimento non tanto al profitto quanto al prezzo del reato, venendo in considerazione per l’emittente il compenso pattuito o riscosso per eseguire il delitto.
Solo in mancanza di acquisizioni processuali che consentano di determinare esattamente il prezzo del reato deve ritenersi corretto il sequestro preventivo con riferimento a qualsiasi utilità economicamente valutabile immediatamente o mediatamente derivante dalla commissione del reato. (Chiara Bosi) (riproduzione riservata)


Segnalazione del Dott. Luciano De Angelis